Matteo Michele Bisaccia: APPARE

Matteo Michele Bisaccia
Artista Poliedrico tra Innovazione e Impegno Sociale

Matteo Michele Bisaccia (1986) è un artista astigiano riconosciuto per la sua versatilità tecnica e il profondo impegno sociale che permea le sue opere. Dopo il diploma all’Istituto statale d’arte “B. Alfieri” di Asti, ha approfondito la sua formazione frequentando l’Accademia Albertina. Vive e lavora ad Asti.

Dalle sue opere e dai progetti a cui ha partecipato, emerge un interesse per tematiche sociali e una capacità di utilizzare l’arte per veicolare messaggi. La presenza del murale sui migranti a Chiusano e la sua partecipazione a progetti di riprogettazione degli spazi testimoniano un approccio all’arte che va oltre la semplice estetica, cercando un dialogo con la comunità e con le problematiche contemporanee. La sua versatilità tecnica (pittura, terracotta, xilografia, video, performance) gli permette di esprimersi in modi diversi, adattandosi al messaggio che vuole comunicare.

Matteo Michele Bisaccia è cofondatore e membro del collettivo artistico “EO Arte” ad Asti. Questo spazio, inaugurato il 21 aprile 2023 nell’ex Casa Baussano (in via Brofferio 171), è un laboratorio e spazio espositivo per giovani artisti. La sua partecipazione al collettivo è un aspetto centrale della sua attività artistica. EO Arte è nato con l’obiettivo di essere un ambiente eclettico e poliedrico, che ospita mostre, performance e laboratori. È un luogo dove artisti emergenti possono confrontarsi, lavorare ed esporre. L’obiettivo di EO Arte è creare un incontro multimediale che unisca artigianato e arte, esplorando processi creativi concreti, dalla fotografia alla ceramica, alle arti figurative e alla musica, favorendo il confronto di idee sull’arte e la curatela contemporanea.
In sintesi, l’esperienza di Matteo Michele Bisaccia in EO Arte lo vede non solo come artista che espone le proprie opere, ma anche come figura chiave nella creazione e gestione di uno spazio dinamico e innovativo per la promozione dell’arte e della cultura ad Asti.
                                                                                                     Ass. Costigliole Cultura

Ogni mattina, nella natura, è un miracolo: basta contempalre.
E’ un segreto che molti hanno perduto,
perchè, socializzandosi, hanno rinunciato ad esistere.
Bino Sanminiatelli

L’occhio esploratore
di Matteo Bisaccia

A volte, quando guardo un quadro, mi immagino di vederlo con gli occhi di un neonato. Quegli occhi senza bianco che non vedono ancora, eppure intravedono (come quando si riemergere dall’acqua) il velo di luce dell’abisso da cui nascono le immagini stesse.
Visitando tante mostre, tanti atelier di artisti, ho capito che ci sono i maestri della composizione, i maestri del colore e tanti generi, tutti rispettabili. Ci sono pittori che lavorano con il camice bianchissimo, i pennelli tutti bene allineati, i colori suddivisi per scale cromatiche. Poi ci sono i pittori ai quali dei generi e delle tecniche non importa nulla: dipingono con pennellacci, a volte con i polpastrelli in qualche studio improvvisato. Al buio sono svegli e per loro, che sanno tramutare la disperazione in gioia, la felicità è un lamento. A questa seconda famiglia di artisti, che è anche quella che mi seduce di più, appartiene Matteo Bisaccia.

La prima volta che ho visto i suoi dipinti, mi trovavo a casa di Claudio Ferrero, un raffinato collezionista astigiano. Osservando quelle tele mi sembrò di stare in groppa a un cavallo imbizzarrito che costeggiasse un vulcano, dove l’ultima vegetazione, i lapilli e gli spicchi di sole si confondevano in un vorticare alato.
Del lavoro di Matteo Bisaccia mi affascinarono le figure distorte, un po’ diavoleggianti, l’invenzione di improbabili prospettive, la stranezza dei volti, la botanica con gigantesche foglie con pieghe smangiate sulle quali compare ogni tanto un insetto. E i pipistrelli tra lampi di temporali che stanno per scoppiare e un senso di follia che si spalanca: un paradiso per i miei occhi di neonato che si fanno strada nel traffico delle luci.
Di questa pittura apprezzo la tavolozza spessa e i colori che si arruffano in alti impasti, mi piace la fortuna di tonalità quasi sempre violente, generose, e la mano che osa.
Sarà compreso dalle persone intelligenti Matteo Bisaccia. E’ un pittore raro, di cui sarà utile ascoltare il pensiero, la confessione, la sfida e il mistero.
Guardate i suoi quadri, conoscetelo, visitate il suo studio, cercate le scintille …                                                                  E l’ultimo spenga la luce.

Giovanni Tamburelli
Saluggia, un mattino in cui ho salvato una talpa, 22 Maggio 2020

  

Autoritratto
Contributi web