Gabriella PICCATTO
Lo Sguardo è l’Anima
In questa prima mostra del 2023 siamo felici di dar vita all’esposizione delle opere di Gabriella Piccatto nei prestigiosi ambienti di casa Prunotto, il nostro SpazioArte messo a disposizione con generosità e lungimiranza da Enza Prunotto. Lo Sguardo è l’Anima di Gabriella Piccatto è il titolo che ci ha suggerito l’artista.
Iniziativa che per noi è la realizzazione di un sogno: trasformare gli “incontri” in progetti che rendono le finalità dell’associazione azioni concrete.
Azioni che hanno la finalità di far conoscere e valorizzare l’Arte delle donne e degli uomini che contribuiscono a far viva e grande la storia artistica e culturale del nostro territorio.
Inaugurazione sabato 15 aprile 2023 alle ore 17. LA mostra resterà aperta sino a domenica 14 maggio.
Associazione Costigliole Cultura
Conversazione biografica con Gabriella
In un ordinato paese, Castagnole delle Lanze, in cima a una collina della Langa astigiana, abita Gabriella Piccatto con il suo cane, il simpatico Peter. Nata a Torino, ma con profonde radici in questa zona, la pittrice appena le è stato possibile, è tornata nella terra dei suoi genitori stabilendovisi definitivamente. Ha una casa/studio affascinante e viva; piena di cose belle: dipinti, sculture, libri e oggetti, i più disparati, quasi tutto proveniente da pazienti ricerche nei mercatini. Gabriella ha frequentato il Liceo artistico e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino avendo come docenti, tra gli altri, Gilberto Zorio, che della giovane studentessa si era giocosamente invaghito, Giuseppe Penone,
Francesco Casorati e, per scultura, Luigi Nervo.
Già durante gli studi ha iniziato a lavorare. Indirizzata dal fratello, l’importante illustratore di fumetti Luigi Piccatto, padre grafico di Dylan Dog e del suo folle aiutante Groucho, date le sue spiccate doti di disegnatrice e
acquarellista esegue brevi storie per la rivista “Corrier Boy”, erede del “Corriere dei ragazzi”. Illustra fiabe classiche e testi scolastici per importanti case editrici: Malipiero, De Agostini e Fratelli Fabbri Editori. A questi lavori aggiunge l’attività di visualiser per alcune agenzie pubblicitarie tra le quali la prestigiosa “Armando Testa Pubblicità”. Tra i “clienti” da lei seguiti vi è pure la Ferrero di Alba. Questi i “lavori”, ma la Piccatto dipinge anche quadri, studiando gli antichi maestri, sperimentando e provando.
Numerosissimi argomenti venivano discussi all’Accademia negli anni in cui lei la frequentò, ma “poco” inerente alle tecniche e al modo di dipingere.
E’ corretto quindi considerarla un’autodidatta. Dimostrando sempre più
padronanza del mondo della pittura e controllo dei pennelli, dal “2000” fa la scelta di dedicarsi esclusivamente all’arte figurativa e all’insegnamento di pittura e acquarello per bambini e adulti, andando dalle scuole primarie
per arrivare all’Accademia di Belle Arti. “La pittura è la mia vita….” è la frase che ricorre sovente nel corso del nostro incontro. Il suo mondo pittorico è, quasi esclusivamente, quello della figura, prevalentemente quella femminile.
Il suo percorso è stato caratterizzato da diversi momenti, direi cicli pittorici.
Il mondo del circo, che non è stato solamente un periodo artistico, ma pure un’esperienza di vita. Gabriella ha vissuto per un lungo periodo con gli artisti del Cirque Bidon, condividendone il quotidiano e respirando con loro
la giocosa aria di libertà. Da quest’esperienza ha tratto una serie di simpatici, a volte folli, acquarelli destinati a diventare un fantastico volume “Le Cirque Bidon” e il poster pubblicitario degli spettacoli, ai quali anche lei
partecipava. L’Alba Music Festival l’ha vista partecipe: di questa iniziativa, la Piccatto ha narrato non solo i momenti dei concerti, ma anche il vissuto giornaliero per le vie della città in quel particolare momento, facendosi completamente coinvolgere. A tale proposito dice “ ci sono vibrazioni che solo la musica può dare e che solo la pittura sa trasformare in emozioni”. Io aggiungerei emozioni “durature”. Gli acquarelli dipinti in quei giorni sono ancora qui con noi e sono diventati un fantastico volumetto, documento dell’importante iniziativa culturale. “Le donne di Langa”.
Attenta e profonda lettrice di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio e Nuto Revelli, Gabriella Piccatto ha sviluppato questo importante ciclo. Ritratti, momenti della giornata, del lavoro; figure ferme, serie con sempre ben presente le difficoltà che stanno vivendo e spaventate per i problemi che, sanno, arriveranno. Bandiera di questo momento pittorico è l’imponente e magico dipinto “Madonna di Langa”. Questa donna/madonna raccoglie in sé tutto il vissuto di queste, allora, tragiche colline. In questa compostezza e consapevolezza mi ricorda i manifestanti del “Quarto stato” di Pelizza Da Volpedo; a mio avviso, respirano “la stessa aria”.
Oggi, ma ormai da diversi anni, Gabriella, sta producendo un discorso più onirico, ma con ben precisi messaggi. Le sue figure, sempre donne, a volte con le ali , più spesso senza, sono eleganti, hanno in evidenza tessuti, stupendamente ricamati, e ornamenti stranamente composti con inseriti simboli e presenze importanti e inquietanti (uova, scarpe, civette). “Nei miei quadri il silenzio, la quiete, la sospensione temporale è la natura profonda della vita…..” dice in proposito la pittrice.
La mostra personale presentata in Casa Prunotto da Costigliole Cultura presenta opere dei cicli sopra elencati e ci dà la possibilità, attraverso esse, di vivere questi momenti. Grazie Gabriella.
Claudio Cerrato
Durante la mostra “Lo Sguardo è l’Anima” di Gabriella Piccatto è stato presentato il libro “S.O.S. donna percorsi attivi contro la violenza di genere” di Laura Nosenzo, giornalista e scrittrice e Pellegrino Delfino, psicoterapeuta. – edito da arabaFenice. Entrambi impegnati in prima persona nel progetto ideato da Agar, Associazione di Promozione Sociale: : la prima responsabile della comunicazione e ideatrice del sito web sos-donna.it, il secondo fondatore dell’associazione astigiana e curatore delle sezioni psicologiche di SOS donna, oltre che autore e regista di teatro.
Da progetto pilota a livello piemontese a libro: SOS donna si racconta in un volume che raccoglie l’esperienza di tre anni di lavoro sul campo a sostegno delle vittime di violenza e per una cultura del rispetto.